Sono passato da Ljubljana più volte e da sempre la curiosità mi aveva attirato verso delle piccole sculture che disseminano la città. Pesci che sembrano dei piranha sul Ponte dei Macellai, decine e decine di piccoli volti che sbucano dal suolo in uno stretto vicolo della parte vecchia della città, e ancora delle anatre, un lupo e molti altre creature vegliano su questa splendida città mitteleuropea. Dallo stile si intende che le mani che ci sono dietro appartengono allo stesso scultore.
Ed è così che mi trovo ad avere un appuntamento con lui, Jakov Brdar, tra i più famosi scultori della Slovenia contemporanea. Dopo una passeggiatina mattutina lungo il fiume Ljubljanica, nel centro della città, raggiungo il meeting point. Puntuale come un orologio svizzero arriva anche lui e dalla sua barba grigia continua a dire “mamma mia”. Capisco che la sveglia la mattina seguente alla festa del suo compleanno non sia stata semplice, e attendiamo un caffè che serve un po’ ad entrambi. Arriva anche Boris, un simpatico attore suo amico che farà da interprete.
La vita di Jakov principalmente si svolge in Slovenia, nonostante sia nato in Bosnia, sia Croato e abbia vissuto a Parigi e Berlino. Le sue opere sono disseminate un po’ ovunque per la Slovenia, dalle piazze alle Gallerie d’Arte Moderna. All’estero si possono trovare in Croazia, in Italia, in Germania e via dicendo. Il suo curriculum artistico ha ben poco da invidiare ad altri. A Ljubljana potrete gustarvi gli eclettici sguardi dei volti sparsi per la città, incontrerete le figure di Adamo ed Eva, Satiro ed un inquietante Prometeo. Solo per citarne alcune. Sua è anche la statua che si trova davanti alla stazione, raffigura il Generale Rudolf Maister che salvò metà territorio Sloveno dagli austriaci.
Finito il caffè ci dirigiamo verso il suo atelier dove compaiono decine e decine di piccoli volti in preparazione, di grotteschi pesci e forme di creature strane e grandi statue dalle forme umane. Al centro della produzione artistica dello scultore c’è il corpo umano che modella con le sue mani così come lo interpreta. Mi spiega come lavora e si mette all’opera per mostrarmi qualche esempio. In un battibaleno ha tra le mani il volto di una scimmia, che poi trasforma in un uccello che a sua volta diventa una spina dorsale. L’impressionante velocità con cui modella la materia lascia sbalorditi.
Una parete del suo Atelier è dedicata alla sua passione per la fotografia. Una fotografia artistica pura. La sua macchina fotografica è un vecchio cellulare gsm con davanti un tubo fatto di carta.
Il sorriso non gli manca mai e quando ritorniamo verso il centro noto che il suo sguardo viene attratto dai dettagli circostanti che sfuggirebbero ai più. Mi racconta che si ispira ai grandi pittori e scultori del passato e nel mentre lo dice gli occhi brillano di vivacità.
Jakov è passato anche da Milano dove, durante Expo, si è esibito in alcune performance artistiche e ha esposto un Cristo di bronzo nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro.
Ci salutiamo nella speranza di riuscire a vedere lui ed il suo amico a Milano, altrimenti sarà per un altro caffè a Ljubljana.
Qualora passiate da Ljubljana non mancate di cercare le sue opere, sicuramente non mancherete di rimanerne colpiti.
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