L’autunno ha ispirato poeti, pittori, fotografi e viaggiatori. L’autunno è un miscuglio di emozioni, forse un po’ melanconiche, un esplosione di colori gialli in tutte le tonalità e quelle foglie che cadono a simboleggiare un’estate passata. L’autunno è anche un ottimo momento per godersi le caldarroste, i colori di un bosco su un lago o un angolino di città dove traspaia un po’ di natura. In questa foto uno degli alberi dell’Università degli Studi di Milano nei suoi cortili antichi. Chiudo questo post con una poesia che mi ha sempre affascinato, non certo per allegria ma per poesia, “canto d’autunno” di Paul Verlaine.
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“I lunghi singhiozzi
dei violini d’autunno
feriscono il mio cuore
con monotono languore.
Ansimante
e smorto, quando
l’ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;
e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come una foglia
morta.”
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“Les sanglots longs
Des violons
De l’automne
Blessent mon cœur
D’une langueur
Monotone.
Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l’heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure;
Et je m’en vais
Au vent mauvais
Qui m’emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte.”
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E a voi? L’autunno vi rende tristi o allegri?
Lo sapevate? La prima strofa di questa melanconica poesia autunnale, scritta dal poeta francese, fu recitata dalla radio in Normandia il 5 giugno del 1944. Era un messaggio in codice per la resistenza francese e preannunciava l’imminente sbarco alleato nel così detto D-Day soprannominato “il giorno più lungo”, un giorno reso immortale dalle fotografie di Robert Capa.
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