Milano è piena di fontane che zampillano acqua potabile e fresca. D’estate sono una manna dal cielo ed è raro non averne una a portata di due passi. Ma le fontane d’acqua marcia? Beh, dal nome non è che siano molto invitanti. Eppure le fontane d’acqua marcia erano un vero e proprio toccasana.
A Milano se ne trovavano tre e tutte e tre zampillavano salubre acqua solforosa. Dalla forma insolita queste fontane si caratterizzano per essere ottagonali ed in pietra massiccia.
Una in Parco Sempione, una nello spartitraffico di viale Piceno ed un’altra in Piazza Sant’Angelo. Di quest’ultima parliamo oggi. In un angolo che con l’autunno si tinge di giallo, innanzi all’omonima chiesa di Santa Maria degli Angeli, troverete questa ampia e tranquilla fontana.
Sulla pietra è stata scolpita una parte del cantico delle creature ed appoggiata ad uno dei suoi bordi si erge la statua di San Francesco, china e rivolta verso un gruppo di uccelli cui parla e posati dall’altro lato della fontana.
Una statua che suggerisce tranquillità e meditazione nonostante sia immersa nel frastuono della città. Nel mentre fotografavo mi immaginavo quest’angolo come se fosse sospeso nel tempo, altrove, sentendo solo il suono del vento sugli alberi circostanti ed il cinguettare degli uccellini.
Scatto dopo scatto mi tornavano alla mente le parole di San Francesco nel suo stupendo cantico delle creature.
“Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate”.
Uno dei tanti angoli nascosti di Milano da andare a scoprire.
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