Da Forte Garda al mare le riaperture portano un po’ di speranza
Mesi durissimi
Questi mesi sono stati mesi di tensione estenuante. A settembre sembrava che si ripartisse. A ottobre si pensava che per Natale si sarebbe finito. Con l’inizio dell’anno le speranze sono state infrante. Non tanto dalla pandemia ma dal governo che ha deciso di affossare la cultura mentre in Spagna i teatri, i cinema, le mostre e i musei erano in piena funzione seppur distanziati. Chi pagherà quei danni? Nessuno. Il momento in cui è saltato tutto è stato a cavallo tra gennaio e febbraio perché lì si è capito che pianificare era diventato materialmente impossibile. Le mostre del 2021 hanno iniziato a saltare una per una, le trattative quasi concluse spazzate via. D’altronde ormai ogni museo e istituzione stava accumulando quasi un anno di arretrati.
La ripresa
Ad aprile è arrivato un leggero soffio di speranza. Personalmente non ci credevo nemmeno. Le sedi saltate nel 2020 mi stavano proponendo delle date di riapertura. Ormai estenuato da rinvii su rinvii, ascoltavo incredulo segnando sull’agenda le date in matita e non in penna, in modo da poterle poi cancellare. Invece, nello stordimento generale di norme che cambiavano con la velocità con cui passano le nuvole, le aperture sono arrivate. Sarà la ripresa definitiva? Chissà. Certo, la situazione non è quella di prima. I vaccini ora ci sono e stanno sortendo i loro effetti, si spera definitivi.
Le aperture
E così in meno di un mese si inaugura “Alpi, teatro di battaglie!” a Camogli presso la Sala Consigliare dal 16 maggio al 2 giugno. “Si combatteva qui!” approda invece a Forte Garda | MAG Museo Alto Garda, in una sede spettacolare. Un fortezza di inizio 900 che servì gli austriaci durante la Grande Guerra. Non ci potrebbe essere attinenza maggiore, anche perché alcuni dei campi di battaglia distano pochissimo da Riva del Garda, dove si trova il forte. La mostra rimarrà aperta tutto il periodo di apertura del Forte dal 22 maggio fino al 17 ottobre. Un mese e mezzo di esposizione è stato mangiato dalle restrizioni. Dal 5 al 30 giugno toccherà invece a Nizza Monferrato, la sede espositiva originariamente avrebbe dovuto essere il Foro Boario ma è stato adibito a centro vaccinale. La mostra sarà quindi ospitata nella suggestiva chiesa sconsacrata della Trinità. Un gioiello antico nel centro storico di Nizza Monferrato.
La cultura
La cultura è stata discriminata. Ogni studio che abbia letto indicava i luoghi della cultura come i più sicuri in assoluto. E allora perché è stata chiusa? Per evitare i costi dei musei pubblici? Probabilmente. Ma anche perché il sapere non è ritenuto essenziale. E’ ritenuto un vezzo, un passatempo. Il sapere però è la nostra anima, è il nostro essere, il sapere è la nostra sussistenza e non ci si può permettere di fermare il sapere.
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